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Chiesa di San Bernardo c/o  
Museo delle Arti della Stampa  

Jesi 2012  

 

Il musicista Fabrizio Teodosi  
ha composto per l'occasione  
un "fondale sonoro" intitolato  
"Madri del deserto "  

   
  

 

Le figure e le geometrie, fortemente simboliche, creano uno spazio carico di una forma d’onda compressa in spirale, il cui contemporaneo svolgersi e avvolgersi è regolato dalla proporzione aurea. Un rapporto che permette all’onda di implodere coerentemente e creare “questa dimensione”.

Le forme si ripetono e interagiscono l’una con l’altra: frattali, ovvero geometrie che si ripetono nella loro struttura allo stesso modo su scale diverse all’infinito, prodotti a migliaia dalla natura; il labirinto, centro o castello primordiale di cui parlano i mistici e dove si localizza lo spirito; spirali, algoritmi, vibrazioni, forme semplici e complesse riassunte nel grande archetipo della Madre, intesa come “dea primordiale”, come “gaia” terra, come “onda creatrice di vita”.

Il labirinto qui non è un dedalo, ma un percorso unico che va dall’esterno verso l’interno e viceversa, dove la strada è tracciata, quando Arianna ha già concesso il filo. Un percorso che non solo permette di uscire dal labirinto ma che permette anche di entrare ed arrivare al centro.

 
 
Madri del Deserto (di Fabrizio teodosi)

fondale sonoro elettroacustico in tre parti

I.        Meterikon                            (5'30")      
II.       Le sabbie dell'Egitto            (5'50")
III.      Madri del Deserto                (5'48")

Contesto sonoro volutamente non protagonista, un "fondale" nel vero senso della parola. Le opere esposte emergono dal suono quasi come immagini arcaiche affioranti dalla nebbia dei tempi o dall'eternità della sabbia del deserto.

L'idea di deserto che ispira la composizione è quella di scenografia sonora apparentemente immobile, sul cui sfondo, ad intervalli dilatati ed imprevedibili, possono accadere piccoli e grandi eventi. 

L'installazione sonora isola e delinea acusticamente lo spazio della mostra utilizzando una "materia sonora" che lo differenzia rispetto alla dimensione acustica del quotidiano, allo scopo di facilitare una lettura delle opere il più possibile emotiva e libera dalle strutture mentali abituali.

 

Fabrizio Teodosi ha studiato pianoforte classico, jazz e improvvisazione e si è diplomato in composizione e arrangiamento presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo (CN)

contatti:
info@fabrizioteodosi.com